1922 - La prima pubblicità radiofonica
Le prime forme di pubblicità radiofoniche furono quelle dei proprietari delle emittenti che promuovevano sulle loro radio le proprie altre attività. La prima vera pubblicità, intesa come un inserzionista che paga un'emittente per trasmettere i propri messaggi, risale al 1922.
In quell'anno la Queensboro Reality Company, un'importante impresa edile statunitense, pagò 300 dollari per cinque annunci che esaltavano i pregi e i salutari benefici della vita in campagna dove, ovviamente, la Queensboro aveva dei lotti da vendere.
Come erano le prime pubblicità?
I vantaggi economici portati dal nuovo medium furono subito evidenti sia per gli inserzionisti che per le radio che trovarono così il modo di produrre introiti. Ma come erano queste prime pubblicità?
Sicuramente più discrete e meno invadenti di oggi. Esisteva una sorta di imbarazzo e, in un certo senso, di timore nell'invadere la privacy dell'ascoltatore. Si trattava essenzialmente di sponsorizzazioni di programmi e comunque erano vietate le vendite dirette così come la citazione dei prezzi. Ben presto però il pubblico e gli autori presero confidenza con il mezzo e gradualmente cominciarono a nascere pubblicità più "scoperte" e dirette, se non anche aggressive.
(G. E.)
www.elitestudio.it
Le prime forme di pubblicità radiofoniche furono quelle dei proprietari delle emittenti che promuovevano sulle loro radio le proprie altre attività. La prima vera pubblicità, intesa come un inserzionista che paga un'emittente per trasmettere i propri messaggi, risale al 1922.
In quell'anno la Queensboro Reality Company, un'importante impresa edile statunitense, pagò 300 dollari per cinque annunci che esaltavano i pregi e i salutari benefici della vita in campagna dove, ovviamente, la Queensboro aveva dei lotti da vendere.
Come erano le prime pubblicità?
I vantaggi economici portati dal nuovo medium furono subito evidenti sia per gli inserzionisti che per le radio che trovarono così il modo di produrre introiti. Ma come erano queste prime pubblicità?
Sicuramente più discrete e meno invadenti di oggi. Esisteva una sorta di imbarazzo e, in un certo senso, di timore nell'invadere la privacy dell'ascoltatore. Si trattava essenzialmente di sponsorizzazioni di programmi e comunque erano vietate le vendite dirette così come la citazione dei prezzi. Ben presto però il pubblico e gli autori presero confidenza con il mezzo e gradualmente cominciarono a nascere pubblicità più "scoperte" e dirette, se non anche aggressive.
(G. E.)
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